Covid19: tutto quello che c’è da sapere sul Salva Imprese
Il 2020 sarà ricordato come un anno vissuto pericolosamente da tutte le categorie di lavoratori
Nessuno, infatti, è stato risparmiato dalla tempesta economico-sociale e psicologica innestata dalla pandemia
E il peggio, secondo molti osservatori, deve ancora arrivare.
Così, il Governo Conte ha approntato molteplici misure volte a tamponare lo stato emergenziale degli occupati (dipendenti privati, partite Iva e freelance) e di chi, invece, già prima era rimasto senza lavoro.
Il Decreto Salva Imprese (DL 23/2020 entrato il vigore il 9 aprile e convertito in provvedimento ordinario a giugno scorso, attraverso la legge 40/2020), ha previsto lo stanziamento di 200 miliardi di euro a sostegno del tessuto produttivo italiano, da utilizzare entro il 31 dicembre 2020. Nello specifico, almeno 30 miliardi spettano a lavoratori autonomi e partite Iva, che in larga parte gestiscono piccole e medie imprese. Possono usufruirne le attività che al 31 dicembre 2019 non erano state classificate come in difficoltà e che, fino al 29 febbraio 2020 non avevano esposizioni deteriorate. Ad erogare materialmente i finanziamenti sono banche, e altri gruppi nazionali e internazionali abilitati all'attività creditizia.
L'attuazione
del Decreto Salva Imprese è collegata al Fondo Centrale di Garanzia
Professionisti e PMI, che si fa carico integralmente dei nuovi finanziamenti
entro 30mila euro, da rimborsare in una finestra temporale massima di sei anni.
Si può inoltre beneficiare di un pre-ammortamento di tre anni, a fronte dei 24
mesi inizialmente previsti.
Giuliana Ferri
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