Prestito personale: quali garanzie sono richieste?
La tua macchina ha esalato l'ultimo respiro
Dopo aver dato il massimo di sé nell'ultimo anno e mezzo, causa pandemia ed annessa "moratoria" dei mezzi pubblici, non ce l'ha fatta a tenere botta ancora
Se n'è andata gloriosamente, dopo dodici anni di onorato servizio. A te spetta l'onere di individuare un degno rimpiazzo, una soluzione che costituisca un buon compromesso tra qualità e prezzo.
C'è un problema, però. Non immaginavi di dover sostenere questa spesa extra, adesso.
Sei a corto di liquidità. Come fare, allora? Hai già chiesto (e ricevuto) un sostanzioso aiuto dai tuoi genitori qualche mese fa, causa emergenza...dentistica.
È fuori discussione bussare nuovamente alla loro porta...
La soluzione alternativa può essere il prestito personale. È una formula, questa, che ti permette di ottenere liquidità senza dover indicare l'uso che ne farai, rimborsandola mediante il pagamento di rate mensili comprensive di una percentuale predeterminata di interessi.
Quali requisiti sono richiesti per ricevere un prestito personale?
Le prime, basilari, garanzie pretese dalla banca (o finanziaria) erogante sono il reddito ed il "curriculum creditizio" dell'aspirante cliente.
Per valutare il primo possono essere richieste le ultime due buste paga nel caso dei lavoratori dipendenti, e l'Unico per lavoratori autonomi e professionisti. Ciò che rende il "curriculum creditizio" appetibile, invece, è l'assenza di segnalazioni a cattivo pagatore nelle Centrali Rischi.
L'affidabilità del richiedente è commisurata al rimborso, totale, parziale (o inesistente) di eventuali finanziamenti pregressi. Se ha sempre pagato puntualmente le rate, susciterà sicuramente l'interesse della banca o finanziaria.
...possono chiedermi l'ipoteca sulla casa?
In linea di massima no, perché il prestito personale solitamente non comporta la presentazione di garanzie reali.
Invece, la banca può pretendere come tutela suppletiva della somma erogata, l'indicazione di un fideiussore o la cambializzazione delle rate.
Si ricorre alla prima opzione, ad esempio, quando il richiedente ha un buon contratto di lavoro, ma quest'ultimo (e/o lui) è relativamente "fresco".
In ultima battuta l'istituto di credito o la finanziaria possono proporre polizze finalizzate a coprire l'eventuale decesso o perdita di lavoro del richiedente.
Qualora si concretizzi il primo scenario, la compagnia assicurativa estingue il prestito rimborsando la quota mancante; nel secondo caso, invece, "supplisce" alle rate fino a quanto la persona che ha ottenuto il prestito non ha un nuovo impiego.
Carlo De Rossi
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